Porrajmos: L’olocausto zingaro
Porrajmos nella lingua dei Rom significa “divoramento” e indica la persecuzione e lo sterminio che il Terzo Reich attuò nei loro confronti.
Il genocidio degli zingari purtroppo è una storia dimenticata e di essa non si ha, ancora oggi, una documentazione accertata e approfondita. Le vittime Sinti, Rom e Lalleri del nazionalsocialismo, tra il 1939 e il 1945, furono oltre 500.000 e la loro persecuzione, insieme a quella degli ebrei, fu l’unica dettata da motivi esclusivamente razziali.
A Berlino Robert Ritter, direttore del Centro di Ricerche per l’Igiene e la Razza dichiara che gli zingari risultano come un miscuglio pericoloso di razze deteriorate e che la questione zingara potrà considerarsi risolta solo quando il grosso di questi asociali e fannulloni sarà sterilizzato. La dottoressa Eva Justin rivela al mondo accademico nella sua applaudita tesi di laurea, la presenza nel sangue degli zingari di un gene molto pericoloso: il gene del nomadismo, il terribile wandertrieb. In Italia, Roberto Semizzi, docente di medicina all’Università di Trieste sposa la teoria dei medici: I prodotti dell’incrocio fra zingari e italiani potrebbero manifestare tendenze criminali più spiccate che non i figli di genitori italiani.