L’uomo che non è capace di sognare è un povero diavolo,
un castrato.
L’uomo che è capace di sognare
e di trasformare i suoi sogni in realtà
è un rivoluzionario.
L’uomo che è capace di amare
e di fare dell’amore
uno strumento per il cambiamento
è anch’egli un rivoluzionario.
Il rivoluzionario quindi è un sognatore,
è un amante, è un poeta,
perché non si può essere rivoluzionari
senza lacrime negli occhi
e tenerezza nelle mani.
Tomás Borge Martínez
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“Nel 1962, dei guerriglieri sandinisti che giurarono con un patto di sangue di liberare il Nicaragua, soltanto uno — Tomàs Borge — non fu ucciso nella giungla ma fu catturato e rinchiuso per anni nelle prigioni di Somoza. Dopo la vittoria sandinista del 1979, Tomàs Borge fu nominato dai sui camerati Ministro degli Interni. Dopo pochi mesi i suoi compagni lo informarono che tra gli agenti che erano riusciti a catturare della Guardia National di Somoza c’erano anche i tre uomini che lo avevano ripetutamente torturato durante gli anni di prigionia. Tomàs si recò subito alla prigione e ordinò che gli venissero portati innanzi quei tre prigionieri. Lui li guardò fisso negli occhi e si accertò che fossero davvero i suoi torturatori. E poi ordinò alle guardie che li rilasciassero immediatamente…”
Tiziano Tosolini, Controstorie dal Giappone, ed. Asian Study Center, p.3
Un commento su “L’uomo che non è capace di sognare…”
Codesto post è veramente interessante, come l’intero pagina web generalmente.
Son un assiduo lettore, non mollate.
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