Il Mestiere di Crescere

Sabato 7 marzo 2015 incontro di una classe terza con due bambini lavoratori del Perù accompagnati da un loro educatore. Appartengono ad un’associazione a sostegno dei diritti dei bambini nel mondo del lavoro: Manthoc.

Mantoch è un acronimo che vuol dire Movimiento Adolescentes Niños Trabajadores Hijos de Obreros Cristianos (Movimento nazionale di bambini e adolescenti lavoratori del Perù). E’ un’organizzazione di matrice cattolica non confessionale fondata a Lima, Perù, nel 1976 da volontari della GIOC (Gioventù Operaia Cristiana). Il Manthoc é il primo movimento al mondo diretto dai bambini che ne fanno parte. Sulla base della sua esperienza altri movimenti sono stati creati in Perù, nel resto dell’America Latina, in India e Africa.

L’organizzazione non governativa (ONG) MLAL External linkdi Verona, ha promosso e seguito questo progetto e ha organizzato gli incontri dei membri di questa associazione in Italia per far conoscere agli italiani, più da vicino, il cammino di crescita di questi bambini che si sta svolgendo nel paese andino.

“ProgettoMondo Mlal fonda la propria missione sullo sviluppo delle capacità personali dei giovani nelle aree svantaggiate dell’Africa e America Latina, affinché essi possano avere fiducia in sé stessi, nel proprio futuro e in quello delle proprie comunità”

 


Presentazione

Alcune slides per mettere a fuoco il problema del lavoro minorile e per acquisire informazioni sull’associazione Mantoch e sul progetto di cooperazione allo sviluppo che l’ong MLAL porta avanti in Perù: “Il mestiere di crescere”.


 

Video

Perù – Il mestiere di crescere

In Paesi come Perù, Bolivia e Colombia, dove la metà della popolazione ha meno di 18 anni, il tasso di povertà e di violenza su minori di poco inferiori al 50%, esigere il rispetto dei diritti dell’infanzia è innanzitutto un dovere al quale non deve essere possibile sottrarsi.
Tanto più che in questi stessi Paesi, esistono già da decenni solide esperienze autorganizzate di bambini e adolescenti, lavoratori e non lavoratori, che fin dai 7, 8 anni, partecipano concretamente alla vita sociale ed economica del loro Paese, comune o quartiere, facendosi carico con impressionante senso di responsabilità di un proprio ruolo attivo nella crescita della famiglia o della loro comunità.
Il progetto di cooperazione allo sviluppo della Ong ProgettoMondo Mlal, “Il Mestiere di Crescere”, scommette appunto sul protagonismo dell’infanzia quale primo motore di cambiamento. Affinché, al di là dei numeri, venga riconosciuto il peso politico che il protagonismo dell’infanzia, nonché una sempre maggiore consapevolezza dei propri diritti e doveri da parte dei bambini e adolescenti, hanno nella società di oggi.
Perché se al Nord del mondo parliamo dei nostri figli come degli adulti di domani, nel Sud del mondo, a costruire l’oggi, giorno dopo giorno, sono già da tempo proprio i bambini. E molti di loro non ci chiedono compassione ma fiducia e solidarietà.
La fatica, le ambizioni e i risultati del “Mestiere di crescere” sono ora immagini nell’omonimo videodocumentario. Girato dall’equipe Kenzi Production, con la regia di Annamaria Gallone e il coordinamento dell’ufficio Comunicazione di ProgettoMondo Mlal, il documento raccoglie le testimonianze dei bambini e adolescenti peruviani, lavoratori e non, che partecipano attivamente alle attività di Progetto e che, grazie anche a questa opportunità, si sentono supportati nella non sempre facile battaglia per l’affermazione del loro protagonismo.
Il panorama delle testimonianze è ricco e composito. Ascoltiamo infatti bambini di 10 anni, adolescenti di 12, 14 anni, che dividono la propria giornata tra attività lavorative per contribuire al sostentamento della famiglia e per pagarsi gli studi, la normale attività scolastica, un impegno attivo nei gruppi e associazioni che promuovono i diritti dell’infanzia presso istituzioni e società civile, e tutte le altre comuni attività dei ragazzi della loro età: sport, studio, musica… Il tutto, costituendo spesso anche un’eccellenza nelle rispettive classi.

Per saperne di più: http://www.progettomondomlal.org/progetto.php?id=140&setlan=it External link


La legislazione

L’ONU e i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Nell’articolo 32 la Convenzione recita: «Gli Stati riconoscono il diritto di ogni bambino ad essere protetto contro lo sfruttamento economico e a non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale[…]». ONU. New York, 20 novembre 1989

L’età minima per lavorare

La convenzione numero 138, con la relativa Raccomandazione 146, del 1973 stabilisce che l’età per l’ammissione ad un’attività lavorativa debba coincidere con quella del pieno sviluppo fisico e intellettuale dei più giovani. Per questo – si sostiene nel documento – non può essere inferiore all’età in cui si terminano gli studi dell’obbligo scolastico.

Le forme di sfruttamento minorile
La convenzione 182, con la relativa Raccomandazione 190, stimola la costruzione e l’applicazione di strumenti di intervento nazionali per affrontare le forme estreme di sfruttamento dei minori, individuando le “forme peggiori” in: tutte le forme di schiavitù e di asservimento, la tratta e la vendita, il lavoro forzato e obbligatorio, il reclutamento dei bambini per i conflitti armati; l’impiego, l’ingaggio o l’offerta di minori per la prostituzione, per la pornografia, per le attività illegali e in particolare per la produzione e il traffico di stupefacenti; qualunque lavoro che metta a rischio la salute, la sicurezza o la moralità dei minori esponendoli ad abusi fisici, psicologici o sessuali, a condizioni ambientali difficili, ad orari prolungati o notturni, all’uso di tecnologie, di macchine e di sostanze pericolose.

Testo completo in italiano della convenzione ONU sui diritti dell’infanzia (PDF 345Kb).

RISOLUZIONE DELLA CAMERA dei DEPUTATI
Il 30 gennaio 2003 la Camera dei deputati ha approvato una risoluzione sul lavoro minorile che impegna il Governo ad adottare iniziative efficaci per contribuire all’adozione, nei Paesi dove il problema è maggiormente presente, di misure che eliminino le peggiori forme di lavoro e tutelino invece quelle che permettono ai minori di avere un’istruzione scolastica e uno spazio per le attività culturali. Inoltre il Governo italiano s’impegna in questo modo ad avviare contatti con le Organizzazioni di bambini adolescenti presenti in molti Paesi del mondo per prendere in considerazione le loro esperienze e sostenerne progetti e iniziative. Questa risoluzione è molto importante per tutti coloro che s’impegnano da sempre per veder riconosciuto il protagonismo minorile nella difesa dei propri diritti
anche per quanto riguarda il lavoro. La risoluzione elaborata dalla Commissione bicamerale per l’Infanzia è il frutto di un positivo lavoro di collaborazione con Italianats di cui il Mlal è socio fondatore dal 2000.

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