Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.
(Salmo 95-96)
LA PECORELLA RACHEL
Rachel era una pecorella e viveva nel suo gregge da quando era nata… E da quando era nata amava infinitamente guardare i colori che la circondavano. Fin dai primi giorni di vita i suoi occhi limpidi si erano posati prima sul colore dell’erba, poi su quello dei piccoli fiori che spuntavano qua e là anche tra le zampe della sua mamma. Poi con il passare del tempo Rachel aveva imparato a conoscere tanti altri colori e quando usciva con il resto del gregge, accompagnata dal pastore, faceva sempre nuove scoperte e di queste scoperte gioiva belando e coinvolgendo nella sua gioia anche le altre pecore.
In quei momenti il pastore sorrideva, ma non poteva neppure immaginare che il suo gregge stava belando felice perché Rachel aveva visto, per la prima volta, una coccinella rossa e nera appoggiata su uno stelo di erba verde brillante… oppure una nuvoletta rosa nel cielo! E che dire di quel giorno in cui, dopo un temporale, la pecorella alzò lo sguardo e vide l’arcobaleno? Rachel si mise addirittura a danzare e il pastore e il suo asino ci misero un po’ di tempo a tranquillizzare l’intero gregge, che si ballava nell’erba bagnata come se nell’aria ci fosse una musica misteriosa che muoveva tutte quelle zampe.
Rachel era così: innamorata della vita, dei suoi colori che cambiavano con il passare dei giorni e delle stagioni, e capace di trasmettere il suo entusiasmo a tutte le altre pecore. Non c’era sfumatura che passasse inosservata davanti ai suoi occhi, dall’alba al tramonto, in estate o in inverno, in primavera o autunno!
C’era però una grande domanda nel cuore della pecorella e, pur avendola già fatta a tutto il gregge e anche ad altri animali che conosceva, non aveva ancora avuto risposta. La domanda era questa: “Da dove arrivano i colori? Chi li inventa sempre nuovi, ogni giorno, e li mescola e li distribuisce nel cielo e sulla terra?”.
Un giorno Rachel ed il resto del gregge arrivarono, guidate dal pastore, nel grande prato che costeggiava il fiume e, mentre la pecorella brucava in tutta tranquillità, sentì qualcosa che le accarezzava la schiena. Alzò lo sguardo e vide che quella carezza arrivava dalle fronde di un vecchio salice che subito la salutò con molta gentilezza. La pecorella ricambiò il saluto e in pochi istanti i due si presentarono e fecero amicizia.
“Mi chiamo Aravà – disse la pianta – piacere di conoscerti piccola Rachel”. Un vento leggero muoveva i suoi lunghi rami, così alcuni sfioravano l’acqua del fiume, altri il prato e alcuni accarezzavano ancora la pecorella, che ad un certo punto pensò di fare anche al suo nuovo amico la domanda che portava nel cuore; forse essendo tanto anziano sapeva molte più cose e le avrebbe dato la risposta che lei tanto cercava.
“Dimmi Aravà – chiese allora belando – anche a te piacciono i colori che ci circondano?”
“Certamente! – rispose il salice – a volte mi commuovo e piango davanti a certi tramonti che si rispecchiano nel fiume! La loro bellezza scuote ogni mia foglia e arriva fino alle mie radici!”.
“Anche per me è la stessa cosa, anche se io non ho foglie e radici – continuò Rachel – ma dimmi un po’… tu sai da dove arrivano i colori di questi tramonti e tutti gli altri colori della natura?”
Il salice, davanti a quella domanda si commosse come davanti al più bello dei tramonti che avesse mai visto. Accarezzò la pecorella e le disse:
“Mia cara piccola amica, ogni colore del cielo e della terra, ogni sfumatura, ogni luce che tu vedi ogni giorno, viene dipinta dalla fantasia infinita di Dio e dall’amore che lui nutre per ogni essere che ha creato.”
“Oh… – rispose meravigliata Rachel – nessuno me lo aveva mai detto… e io non l’ho mai potuto ringraziare per tutta la bellezza che entrava nei miei occhi… ora sono ancora in tempo per farlo?”
“Certamente! – disse l’albero – si è sempre in tempo per iniziare a ringraziare Dio e anche per chiedere agli altri di ringraziarlo insieme a noi!”.
Fu così che, da quel giorno, la pecorella Rachel iniziò a ringraziare il Creatore per ogni colore che entrava nei suoi occhi, in ogni ora del giorno e della notte e in ogni stagione; e ogni volta che ringraziava chiedeva a tutto il gregge di farlo con lei! E, quando le capitava di tornare dal vecchio e saggio salice, ringraziava anche lui per aver riempito il suo cuore con la risposta che attendeva da sempre.
(Rossella Galletti)
Rossella Galletti
Professione principale: mamma. Mi piace scrivere (tanto) da sempre favole e racconti che nascono nel mio tempo libero, cioè da mezzanotte all’una di notte, dopo aver raccolto i cinque chilogrammi di Lego che i miei figli sparpagliano per tutta la casa ogni giorno.
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