Il giorno prima che il grande Cristo
venisse al mondo, era rigido
selvaggio e dissennato.
I suoi genitori, senza un riparo,
temevano per la sua nascita
che verso sera era aspettata.
Perché la sua nascita cadeva al tempo del freddo.
Ma tutto andò per il meglio.
La stalla che erano riusciti a trovare
era calda e con il muschio fra asse e asse,
e con il gesso sulla porta era segnato
che la stalla era abitata e l’alloggio era pagato.
Fu una notte buona, malgrado tutto, e perfino
il fieno era più caldo del previsto.
C’erano anche bue e asino in modo
che ogni cosa fosse al suo posto.
Una greppia faceva da tavolino e furtivamente
un domestico gli portò un pesce
(Perché alla nascita del grande Cristo tutto
doveva procedere in modo furtivo ed astuto).
Ma il pesce era eccellente e bastava sul serio,
e Maria prendeva in giro il marito che stava in pensiero
perché a sera persino il vento divenne placido
e non era più così freddo, come sono i venti di solito.
Ma di notte era quasi un vento tiepido.
E la stalla era calda e il bambino era splendido.
E non mancava più niente o quasi
quando arrivarono anche i tre re magi!
Maria e Giuseppe erano lieti e soddisfatti.
Si misero contenti a riposare,
di più per il Cristo il mondo non poteva fare.
Poesie 1918-1933