Presentazione della Crocifissione del Pordenone posto sulla controfacciata della Cattedrale di Cremona. Opera interessante e straordinaria non solo dal punto di vista artistico, per le scelte “semantiche” attuate, ma anche in chiave storica per comprendere il contesto nel quale l’universitas hebraeorum si trovava a vivere e il confronto (scontro) con la comunità cristiana.
Ebrei e cristiani nel documento del concilio Vaticano II Nostra Aetate e nel Catechismo della chiesa cattolica
Rispetto a quanto affermato nel video mi premuro di riportare quanto espresso in due documenti della chiesa Cattolica rispetto all’accusa di Deicidio e al brano di Mt 27,50. Tema affrontato in un video dedicato.
- Nostra Aetate 4, La religione ebraica
In realtà il Cristo, come la Chiesa ha sempre sostenuto e sostiene, in virtù del suo immenso amore, si è volontariamente sottomesso alla sua passione e morte a causa dei peccati di tutti gli uomini e affinché tutti gli uomini conseguano la salvezza. Il dovere della Chiesa, nella sua predicazione, è dunque di annunciare la croce di Cristo come segno dell’amore universale di Dio e come fonte di ogni grazia. - Catechismo Chiesa Cattolica 597
Ancor meno si può, a partire dal grido del popolo: Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli (Mt 27,25) che è una formula di ratificazione, estendere la responsabilità agli altri Ebrei nel tempo e nello spazio.
Video: La Chiesa e gli Ebrei attraverso i documenti
Bibliografia utilizzata
- Cremona, La Cattedrale, testi di Franco Voltini e Valerio Guazzoni, Cassa Rurale ed Artigiana di Casalmorano, p. 102-103;
- Roberto Venturelli, Duorum populorum divisio: la Crocifissione del Pordenone e il conflitto ebraico-cremonese del 1519-1521, in “La Cattedrale di Cremona, affreschi e sculture”, Banca di Credito Cooperativo del Cremonese Casalmorano (Cremona), 2001.
- Pordenone, Cristo e Pilato, affresco, 1520, Cremona, Duomo, Terza campata lato sud.
- Giovanni da Modena, Croce vivente, 1421, Bologna, San Petronio, Cappella di Sant’Abbondio (già di San Giorgio o dei Dieci di Balia).
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