Si tratta di uno straordinario (in realtà due) romanzo in forma di fumetto nel quale l’autore, Art Spiegelman , intervista il papà, Vladek Spiegelman, e si fa raccontare la sua storia personale. Dunque in questo incontro, tentativo di dialogo padre figlio, veniamo a sapere la storia di un ebreo polacco attraverso tutto il novecento, persecuzione nazista e campo di sterminio compreso.
Interessante, ritengo, attraverso l’intervista e la narrazione, il collegamento tra la storia, eventi passati, e il presente dove la memoria diviene parte viva e attuale.
Se qualcuno, pregiudizialmente, ritiene il fumetto una sorta di arte minore, spero che leggendo quest’opera rivaluti quest’arte.
Nel 1992 Maus ha vinto lo Special Award del Premio Pulitzer .
Il New York Timesl’ha definito
“un’epopea narrata a disegni minuscoli”
e Umberto Eco ha scritto che
“quando il libro è finito, si attende il seguito con la disperata nostalgia di essere stati esclusi da un universo magico”.