Jiri Weiss, Francia/RFT, 1990, 107′
L’io narrante rievoca la propria adolescenza passata in casa dello zio Ernst, stimato ginecologo, dedito al culto della tolleranza laica, del libertinismo letterario e dei piaceri della vita che, divorziato dalla moglie, sposa, scandalizzando i parenti, la pingue domestica dal cuor d’oro. Con la persecuzione degli ebrei la Storia bussa alla porta e diventa un incubo da cui inutilmente si cerca di svegliarsi. Marta ed io ha il suo campo magnetico di attrazione nel duetto Sagebrecht-Piccoli, la cicciona più simpatica di questo fin de siècle abbinata al sornione, bravissimo M. Piccoli. E anche un catalogo delle diverse forme che può assumere il razzismo come paura e disprezzo del diverso, costrizione a rinchiudere l’individuo nella sua appartenenza biologica o storica.
da Il Morandini, Zanichelli Editore