C.Chaplin, Stati Uniti d’America, 1940, Durata 128′
Un barbiere ebreo è scambiato per Adenoid Hynkel, dittatore di Tomania, e in questa veste pronuncia un discorso umanitario. Satira penetrante e persino preveggente del nazifascismo in cui Charlot si sdoppia nel piccolo barbiere ebreo e nel dittatore Hynkel (Hitler): l’uno appare come l’immagine un po’ sbiadita del vagabondo; l’altro ne è, per certi versi, il negativo. Primo film parlato di Chaplin. Da un dialogo ridotto all’essenziale (Charlot non può parlare) si passa, nel finale, all’invadenza della parola. Sequenze celebri: la rasatura al ritmo di una danza ungherese di Brahms; Hynkel che gioca col mappamondo; l’incontro tra Hynkel e Benzino Napoloni, dittatore di Bacteria. Anni dopo Chaplin espresse il suo dispiacere di averne fatto una commedia nella sua ingenua ignoranza di quel che veramente succedeva nella Germania nazista, ma il film è, comunque, una gioia da vedere ancora oggi. Ridistribuito anche, più correttamente, col titolo Il grande dittatore.