“E’ proprio l’unica possibilità che abbiamo, Klaas, non vedo altre alternative, ognuno di noi deve raccogliersi e distruggere in se stesso ciò per cui ritiene di dover distruggere gli altri.
Etty Hillesum, 23 Settembre 1942, “Diario 1941 – 1943”, VII edizione gli Adelphi, febbraio 2002, p.212.
E convinciamoci che ogni atomo di odio che aggiungiamo al mondo lo rende ancor più inospitale.
E Klaas, vecchio e arrabbiato militante di classe, ha replicato sorpreso e sconcertato insieme: si, ma – ma questo sarebbe di nuovo cristianesimo!
E io, divertita da tanto smarrimento, ho risposto con molta flemma: certo, cristianesimo – e perché poi no ?”
Oppure: 23 Settembre 1942, p. 770, Adelphi 2012.
Approfondimenti
Segnalo queste puntate della trasmissione di Rai3
Uomini e Profeti, Monografie | RAI Radio 3
Etty Hillesum, Diari 1941-1943
Un ardore elementare
Tra le baracche e il fango
«É tutto un mondo che va in pezzi. Ma il mondo continuerà ad andare avanti e per ora andrò avanti anch’io. Restiamo senz’altro un po’ impoveriti, ma io mi sento ancora così ricca, che questo vuoto non m’è entrato veramente dentro. Però dobbiamo tenerci in contatto col mondo attuale e dobbiamo trovarci un posto in questa realtà; non si può vivere solo con le verità eterne: così rischieremmo di fare la politica degli struzzi. Vivere pienamente, verso l’esterno come verso l’interno, non sacrificare nulla della realtà esterna a beneficio di quella interna, e viceversa: considera tutto ciò come un bel compito per te stessa.»
Etty Hillesum, Diari 1941-1943, Martedì 25 marzo [1941], le nove di mattina.
Parte 1/3 | Sul ruvido tappeto di cocco
Etty Hillesum, Diari 1941-1943 | UN ARDORE ELEMENTARE | Parte 1/3 from )( dei nostri abbracci feriali on Vimeo.
arte 2/3 | Aiutare Dio
Etty Hillesum, Diari 1941-1943 | UN ARDORE ELEMENTARE | Parte 2/3 from )( dei nostri abbracci feriali on Vimeo.
«E io lo dico ora con tutta umiltà e riconoscenza e sincerità, anche se so bene che tornerò a essere suscettibile e ribelle: Dio mio, ti ringrazio perché mi hai creata così come sono. Ti ringrazio perché talvolta posso essere così colma di vastità, quella vastità che non è poi nient’altro che il mio esser ricolma di te. Ti prometto che tutta la mia vita sarà un tendere verso quella bella armonia, e anche verso quell’umiltà e vero amore di cui sento la capacità in me stessa, nei momenti migliori. E ora presto a sparecchiare la tavola della colazione e a preparare ancora un momento la lezione per Levi, – e devo anche mettermi un po’ di colore sulla bocca.»
Etty Hillesum, Diari 1941-1943,Venerdì mattina [12 dicembre 1941], le nove.
Parte 3/3 | Eppure la vita!
Etty Hillesum, Diari 1941-1943 | UN ARDORE ELEMENTARE | Parte 3/3 from )( dei nostri abbracci feriali on Vimeo.