Nel Corano non abbiamo la narrazione della nascita del Profeta Maometto. Il suo nome appare nel testo sacro soltanto quattro volte, ben poche rispetto alle centotrentaquattro volte del nome di Mosè e di tanti altri patriarchi: Abramo, Noè, Ismaele, Isacco, Giuseppe ecc…. Appare quattro volte nel testo sacro musulmano e in un modo che possiamo definire “umile”, è un messaggero, un inviato, altri sono venuti prima di lui. Ad esempio leggiamo
• “Muhammad, non è altro che un messaggero, altri ne vennero prima di lui” (Sura 3,144);
• “Muhammad non è padre di nessuno dei vostri uomini, egli è l’Inviato di Allah e il sigillo dei profeti. Allah conosce ogni cosa” (Sura 33,40);
• “Muhammad è il Messaggero di Allah” (Sura 48,29).
E’ interessante nel testo coranico il progetto di Dio sulla città. Progetto che viene presentato in modo compiuto nella Sura 90
1 Lo giuro per questa città [La città della Mecca e il suo territorio]
2 e tu sei un abitante di questa contrada
3 e per un padre e ciò che genera.
4 In verità abbiamo creato l’essere umano sofferente.
5 Egli pensa forse che nessuno possa nulla su di lui?
6 Dice l’essere umano: “Ho dilapidato una quantità di beni”.
7 Pensa forse che nessuno lo abbia visto?
8 Non gli abbiamo dato due occhi,
9 una lingua e due labbra?
10 Non gli abbiamo mostrato le due vie?
11 Ma egli non si impegna nella via ascendente.
12 Come potresti sapere cos’è la via ascendente?
13 È liberare un uomo,
14 nutrire, in un giorno di carestia,
15 un parente orfano
16 o un indigente privo di forze,
17 ed essere tra coloro che credono, di quelli che si incoraggiano reciprocamente alla pazienza, di quelli che si incoraggiano reciprocamente alla misericordia.
18 Tali sono i compagni della destra,
19 mentre coloro che non credono nei Nostri segni, sono i compagni della sinistra.
20 Il Fuoco si chiuderà su di loro.
Questi versetti ci mostrano come dovrebbe essere la città secondo il Corano. Qual è la sua caratteristica? Non c’è un emarginato. Il povero, l’orfano, il disagiato trovano accoglienza e misericordia da parte delle altre persone. Una città degna di essere chiamata “civiltà umana” è quella città dove l’essere umano non cerca solo ricchezza ma mostra un atteggiamento verso il bisognoso sia parente, orfano oppure semplicemente uno che ha necessità di essere nutrito, accolto, oppure di essere ascoltato. Notiamo pure un aspetto interessante, una certa reciprocità: “coloro che si incoraggiano reciprocamente alla pazienza” dice il testo. Di fronte alle difficoltà che la vita può presentarci abbiamo il bisogno di sentire questa reciprocità di attenzioni e atteggiamenti, incoraggiarci vicendevolmente alla “misericordia”. Questa la città descritta da Muhammad e dal libro che lo presenta come Suo inviato.
La festa che si celebra per la sua nascita (e che con il variare del calendario lunare rispetto a quello solare a volte si trova molto vicina al Natale cristiano ad esempio nel 2016 sono coincise) è segno della gratitudine di tutti i musulmani verso un uomo che ha voluto e cercato di costruire una una città, una comunità, nella quale, come visto in precedenza, non può mancare l’accoglienza, la solidarietà, e il reciproco incoraggiamento nelle virtù della pazienza e della misericordia.
Tra le figure che i cristiani conoscono come appartenenti alla loro storia di salvezza nel Corano troviamo anche Gesù. Il nome di Gesù e quello di Maria appaiono diverse volte nel testo coranico.
Se di Maometto non si narra la nascita questa invece viene descritta per quanto riguarda Gesù. Non solo, viene ricordata anche la nascita di Maria. La sua è una nascita importante, solenne. La madre di Maria è una madre devota, presente al punto che è lei a dare il nome alla figlia. Il Corano festeggia il nome di Maria nominandolo per ben 34 volte. Viene presentata come il fiore mistico e il fiore profumato che cresce sotto il dito diretto di Dio.
Dunque grande spazio e valore viene dato soprattutto alla figura di Maria al punto che una Sura del Corano, la 19, porta il suo nome. Maria è vergine e viene concepita senza peccato. Questa è la richiesta che la madre rivolge a Dio e Dio l’accoglie. Maria nasce senza peccato ed è quanto i cristiani celebrano nella festa dell’Immacolata concezione l’8 dicembre. Maria diviene così nel corano la realizzazione solenne del progetto divino sull’uomo. Inoltre nella poetica e nella mistica islamica Maria diviene colei che trasfigura il dolore nella gioia e la morte nella vita. Un versetto è illuminante in tal senso. Maria da alla luce Gesù nella solitudine, vicino ad un tronco di palma, non c’è Giuseppe accanto a lei. “Oh Maria tutto il potere è in te tira verso di te questo albero secco, ritroverà la vita e manderà su di te i datteri freschi” (Sura 19,25). La sua verginità, la sua purezza divengono simbolo della realizzazione dell’umano e del divino nella sua persona. In questo senso diventa esempio da seguire per tutti gli uomini e le donne di tutti i tempi (Sura 66,12).
(testo liberamente tratto dallo speciale della trasmissione radiofonica di Rai Radio Tre Uomini e Profeti: “Il Natale di Muhammad” con Shahrzad Houshmand)
Solo con queste poche indicazioni abbiamo già diversi elementi su cui far convergere in un dialogo, incontro, riflessione, le due religioni. Notiamo come l’Avvento, la festa dell’Immacolata, il Natale possono avvicinare, favorire un incontro tra le due religioni piuttosto che essere elementi di divisioni.
Sura III – Âl ‘Imrân (La Famiglia di Imran)
Il nome della sura deriva dal v. 33 – Amran (in ebraico) era il padre di Mosè e di Aronne.
42 E quando gli angeli dissero: “In verità, o Maria, Allah ti ha eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo.
43 O Maria, sii devota al tuo Signore, prosternati e inchinati con coloro che si inchinano”.
44 Ti riveliamo cose del mondo invisibile, perché tu non eri con loro quando gettarono i loro calami per stabilire chi dovesse avere la custodia di Maria e non eri presente quando disputavano tra loro.
45 Quando gli angeli dissero: “O Maria, Allah ti annuncia la lieta novella di una Parola da Lui proveniente: il suo nome è il Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell’Altro, uno dei più vicini
46 Dalla culla parlerà alle genti e nella sua età adulta sarà tra gli uomini devoti”.
47 Ella disse: “Come potrei avere un bambino se mai un uomo mi ha toccata?”. Disse: “E’ così che Allah crea ciò che vuole: quando decide una cosa dice solo “Sii” ed essa è.”
48 E Allah gli insegnerà il Libro e la saggezza, la Torâh e il Vangelo.
49 E [ne farà un] messaggero per i figli di Israele [che dirà loro]: “In verità vi reco un segno da parte del vostro Signore. Plasmo per voi un simulacro di uccello nella creta e poi vi soffio sopra e, con il permesso di Allah, diventa un uccello. E per volontà di Allah, guarisco il cieco nato e il lebbroso, e resuscito il morto. E vi informo di quel che mangiate e di quel che accumulate nelle vostre case. Certamente in ciò vi è un segno se siete credenti!
50 [Sono stato mandato] a confermarvi la Torâh che mi ha preceduto e a rendervi lecito qualcosa che vi era stata vietata . Sono venuto a voi con un segno da parte del vostro Signore. Temete dunque Allah e obbeditemi.
51 In verità Allah è il mio e vostro Signore. AdorateLo dunque: ecco la retta via”.
Sura XIX – Maryam (Maria)
Il nome della sura deriva dal versetto 16.
22 Lo concepì e, in quello stato, si ritirò in un luogo lontano.
23 I dolori del parto la condussero presso il tronco di una palma. Diceva: “Me disgraziata! Fossi morta prima di ciò e fossi già del tutto dimenticata!”.
24 Fu chiamata da sotto: “Non ti affliggere, ché certo il tuo Signore ha posto un ruscello ai tuoi piedi;
25 scuoti il tronco della palma: lascerà cadere su di te datteri freschi e maturi.
26 Mangia, bevi e rinfrancati . Se poi incontrerai qualcuno, di’: “Ho fatto un voto al Compassionevole (cioè Dio) e oggi non parlerò a nessuno”.
27 Tornò dai suoi portando [il bambino]. Dissero: “O Maria, hai commesso un abominio!
28 O sorella di Aronne, tuo padre non era un empio né tua madre una libertina”.
29 Maria indicò loro [il bambino]. Dissero: ” Come potremmo parlare con un infante nella culla?”,
30 [Ma Gesù] disse: ” In verità sono un servo di Allah. Mi ha dato la Scrittura e ha fatto di me un profeta.
31 Mi ha benedetto ovunque sia e mi ha imposto l’orazione e la decima finché avrò vita,
32 e la bontà verso colei che mi ha generato. Non mi ha fatto né violento né miserabile.
33 Pace su di me il giorno in cui sono nato, il giorno in cui morrò e il Giorno in cui sarò resuscitato a nuova vita” .
34 Questo è Gesù, figlio di Maria, parola di verità della quale essi dubitano.
35 Non si addice ad Allah prendersi un figlio. Gloria a Lui! Quando decide qualcosa dice: “Sii! ” ed essa è.
36 “In verità, Allah è il mio e vostro Signore, adorateLo! Questa è la retta via”.
37 Poi le sette furono in disaccordo tra loro. Guai a coloro che non credono, quando compariranno nel Giorno terribile .
38 Ah, come vedranno e intenderanno nel Giorno in cui saranno ricondotti a Noi! Ma gli ingiusti (iniqui) oggi sono in palese errore.
39 Avvertili del Giorno del Rimorso, in cui sarà emesso l’Ordine, mentre essi saranno distratti e non credenti.
40 Siamo Noi che erediteremo la terra e quanti che vi stanno sopra e a Noi saranno ricondotti.