Spettacolo di teatro civile dedicato alla scienza in onda in diretta dai Laboratori sotterranei dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso, aperti per la prima volta alle telecamere e che ospiteranno l’evento, come sempre accade, senza interruzioni pubblicitarie.
Scritto da Paolini e da Francesco Niccolini, “Itis Galileo”, nel ricordare col titolo il nome di una scuola qualunque, dove alle domande non seguono sempre le risposte, vuole rappresentare le difficoltà della scienza nell’affrontare princìpi ritenuti da molti incrollabili, sfidandosi anche con la superstizione.
“Galileo è usato spesso come simbolo della scienza libera contro la fede integralista”, ha spiegato Paolini, “ma in realtà è uno che per campare fa oroscopi. Eppure ha la forza di guardare oltre. Guardare oltre il sistema di pensieri che reggeva il suo mondo (…), era invece assai ricco e complesso ma Copernico, Galileo e Keplero aprono altre strade che lo fanno invecchiare. Accade a tutti i sistemi fondati sulle certezze di invecchiare, accadrà probabilmente a buona parte dei nostri pensieri di diventare un giorno ‘scaduti’ e un po’ ridicoli.”